Premio Antonino Caponnetto
BANDO DI CONCORSO
Concorso Nazionale Antonino Caponnetto: L’Albero dei Pensieri sulla Legalità.
I Edizione – a.s.2025/2026 – Patrocinato da Uciim Como – Lombardia
Per la Scuola Primaria e Secondaria di I e II grado
IL CONCORSO NAZIONALE “ANTONINO CAPONNETTO: L’ALBERO DEI PENSIERI SULLA LEGALITA’”, istituito nella sua I Edizione, dall’A.S. 2025-2026, dall’ UCIIM Como (Ente di Formazione per Dirigenti, Docenti, Educatori, Formatori, riconosciuto dal MIM), nasce come concorso riservato alle Scuole Primarie e Secondarie di I e II grado, ed associazioni di giovani presenti sul territorio nazionale.
Un’iniziativa nata in collaborazione con Massimo Caponnetto, in memoria di suo padre, il Giudice Antonino Caponnetto che guidò, dal 1983 al 1988 il Pool antimafia, chiamando accanto a se i Giudici Falcone e Borsellino e con loro portò all’arresto di più di 400 esponenti di Cosa Nostra, culminando nel maxiprocesso di Palermo a partire dal febbraio 1986. Caponnetto fu uno degli eroi della lotta alla criminalità organizzata in Italia e pioniere dell’introduzione dell’educazione alla legalità nelle scuole del nostro Paese. Questo Concorso è un tributo in suo onore. “Ragazzi, godetevi la vita, innamoratevi, siate felici ma diventate partigiani di questa Nuova Resistenza, la Resistenza dei valori, la Resistenza degli ideali. Non abbiate mai paura di pensare, di denunciare e di agire da uomini liberi e consapevoli. State attenti, siate vigili, siate sentinelle di voi stessi” (Antonino Caponnetto). E’ per favorire il sorgere di questa nuova consapevolezza, volta alla legalità ed ai sani principi ereditati dalla nostra Costituzione, che occorre parlare ai giovani, parlargli continuamente di giustizia e legalità ed insegnar loro non “COSA PENSARE”, ma bensì “A PENSARE”. “Non abbiate mai paura di pensare, di denunciare e di agire da uomini liberi e consapevoli”. Favorire, dunque, lo sviluppo del pensiero critico autonomo di ciascuno circa “i fatti” della società che ci circonda, che attraversa e coinvolge la vita di ognuno, determinandone il concretizzarsi del futuro più prossimo, determinandone l’attuazione del “domani”. Dunque, occorre rivolgersi ai giovani per attuare l’auspicato cambiamento e realizzare una vera svolta educativa e sociale. Occorre partire dalle scuole, dai ragazzi, dall’impartir loro gli insegnamenti dell’educazione civica, dispensatrice di buone prassi, pensieri e sane riflessioni, affinchè la violenza, in qualsiasi sua forma, non possa esser più in alcun modo “banalizzata” come fattore “all’ordine del giorno”. “La mafia teme la scuola più della giustizia, l’istruzione toglie erba sotto i piedi della cultura mafiosa.” (Antonino Caponnetto) Nell’ottica di tali obiettivi è andata delineandosi, da circa tre anni, una sperimentazione didattica con i ragazzi di molte classi della secondaria di primo grado: L’ALBERO DEI PENSIERI SULLA LEGALITA’, volta alla riflessione diretta ed all’espressione delle proprie opinioni sui fenomeni che minano la nostra società e la crescita sana dell’attuale generazione adolescente. Un’attività che si vuol estendere oggi, attraverso questo concorso, alla fascia d’età dei più piccoli della Primaria, fino ai più grandi della Scuola Secondaria di Secondo grado, portando a realizzare un lavoro frutto di pensieri condivisi sulle diverse tematiche dell’educazione civica e della legalità. Un albero, dunque, che rappresenta metaforicamente con le sue diramazioni il crescere ed il ramificarsi dei pensieri di ognuno nelle più svariate direzioni. Tanti piccoli, grandi pensieri tracciati su fogli colorati, rappresentati da temi, narrazioni, versi, fumetti che raccontano di vissuti ed esperienze “dentro e fuori la legalità”, per “ESPRIMERE”, per “ESPRIMERSI” alla luce delle trattazioni tematiche effettuate durante le lezioni di educazione civica con il/i proprio/i docente/i. “Colorati frutti”, dunque, sorti a seguito delle spiegazioni in aula delle varie tematiche della legalità, partendo dal mancato rispetto delle regole e degli altri, afferibili a fenomeni di bullismo e cyberbullismo e ad ogni manifestazione di violenza di genere; al mancato rispetto delle regole, lesivo delle libertà di ognuno, che sfocia nell’insorgere di possibili comportamenti mafiosi e quanto ne consegue, e molto altro ancora, che possa condurre i ragazzi a sviluppare il proprio pensiero critico sui problemi della nostra società.

