L’eredità di una visione: l’UCIIM e il Prix Mühlethaler 2025
di Anna Paola Tantucci
La nostra Associazione con profonda gioia annuncia l’assegnazione del Prix International “Jacques Mühlethaler” 2025 pour la Paix et les droits de l’homme all’Associazione UCIIM (Unione Cattolica Italiana Insegnanti, Dirigenti, Educatori, Formatori del sistema educativo di istruzione e di formazione italiano).
Questo riconoscimento non è un semplice tributo, ma la celebrazione di un impegno di oltre 80 anni che si incontra con i principi che guidano la nostra missione: la promozione di una pedagogia che favorisce il dialogo, l’inclusione e il rispetto per la dignità umana, valori che rendono l’educazione il più potente strumento di pace.
L’UCIIM ha saputo incarnare l’ideale di Jacques Mühlethaler, che vedeva nella scuola non solo un luogo di apprendimento, ma il mezzo primario per costruire una società più equa e armoniosa e per prevenire i conflitti.
L’eredità di un’idea: la nascita dell’UCIIM dalle macerie della guerra
La storia dell’UCIIM inizia in un momento cruciale per l’Italia, il 18 giugno 1944. Roma era stata appena liberata e l’obiettivo era chiaro e ambizioso: ricostruire la scuola italiana e la società civile sulle macerie lasciate dalla guerra e dalle dittature. Il suo obiettivo primario, fin da subito, fu la formazione integrale della persona, attraverso l’opera di docenti che credessero nei valori della responsabilità civile.
Gesualdo Nosengo: il pedagogista e il costruttore (Presidente dal 1944 al 1968)
La fondazione dell’UCIIM si deve alla figura di Gesualdo Nosengo, pedagogista piemontese e testimone diretto dei travagli del XX secolo, che aveva vissuto sia la Prima Guerra Mondiale che il regime fascista. La sua vita fu segnata da un profondo impegno civile e da una vocazione educativa che lo portò a rinunciare a una carriera accademica o politica che pure gli fu offerta.
Il suo spirito anti-dittatoriale si manifestò in gesti di grande coraggio. A Milano, fu costretto a fuggire dopo aver formato con i suoi alunni la “banda del grappolo”, che aveva insospettito il regime. A Roma, si rese protagonista di un atto simbolico: in classe, tolse l’immagine di un gerarca fascista posta da un alunno e la sostituì con il crocifisso. Questi episodi lo portarono a riflettere sul fatto che “lo stile dittatorio era giunto anche nella scuola trasportando tutta l’opera educativa sopra un piano falso”.
Nosengo fu anche una delle menti che lavorarono alla stesura del cosiddetto “Codice di Camaldoli”, documento fondamentale che affermava i valori della dignità umana e della libertà, principi che furono poi sanciti nei primi dodici articoli della Costituzione italiana. Il suo impegno, attraverso l’UCIIM, era proprio quello di formare cittadini che fossero “persone consapevoli”, mirando a una scuola pubblica che si adoperasse con la “didattica del ri-fare”.
Di questo percorso ho il ricordo personale dell’amicizia con mio padre, Vittorio Tantucci, con il quale condivise riflessioni e confronti, in particolare sulla riforma della scuola media e sull’ insegnamento del latino, riproposto nella scuola secondaria di Primo grado dalle Nuove indicazioni nazionali.
Cesarina Checcacci: la coerenza e il coraggio di una guida (Presidente dal 1974 al 1997)
Il sodalizio tra Gesualdo Nosengo e Cesarina Checcacci, iniziato durante il periodo della fuga di Nosengo dal regime fascista, divenne la base per un impegno comune che durò tutta la vita con lo scopo della formazione dell’uomo tramite la scuola. Dopo la scomparsa del fondatore, Cesarina Checcacci ne divenne l’erede spirituale e assunse la presidenza nazionale dell’UCIIM dal 1974 al 1997.
Il suo ruolo fu cruciale nella storia della scuola italiana, dove si distinse come interlocutrice autorevole di tutti i ministri della Pubblica Istruzione dell’epoca. Membro del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione per un quarto di secolo, Checcacci ha saputo agire con lucidità e determinazione, affermando che “l’unico modo per costruire è rappresentato, a nostro sommesso giudizio, da una risposta coraggiosa che è, in primo luogo, umana, in quanto si esprime con una coerenza estrema”.
Il suo impegno fu particolarmente evidente nella difesa dell’ordinamento della scuola media del 1962 e nella promozione della riforma della secondaria superiore. Su questi temi ebbe occasione di confronto e collaborazione con Eugenia Bruzzi Tantucci, impegnata negli stessi anni a Roma sia come Preside che nella fondazione del Ministero dei Beni culturali ,chiamata da Giovanni Spadolini all’ Ufficio Studi e come riferimento di numerose Associazioni per la promozione della lettura, la salvaguardia dei beni culturali e la difesa dell’ambiente.
Con grande lungimiranza Checcacci, esortò l’UCIIM a “coordinare tutte queste personali testimonianze, compromettendosi essa stessa sulla frontiera della giustizia e della carità”. La sua leadership, premiata con la medaglia d’oro della Pubblica Istruzione e con la nomina a Grand’ufficiale della Repubblica, ha dimostrato come la vera autorità non derivi da privilegi o poteri, ma da una dedizione instancabile e da una chiara visione pedagogica e politica.
Luciano Corradini: il ponte tra teoria e istituzione (Presidente dal 1997 al 2006)
Luciano Corradini, figura di spicco nella pedagogia italiana, ha continuato a onorare la tradizione dell’UCIIM. Divenuto presidente nazionale nel 1997, ha portato nell’associazione la sua vasta esperienza di professore universitario e di dirigente sindacale. Ha ricoperto ruoli istituzionali di grande rilievo, come vicepresidente del Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione e Sottosegretario al Ministero della Pubblica Istruzione. Il suo contributo è stato fondamentale, tra l’altro, per l’introduzione dell’educazione civica e della “cultura costituzionale” nei programmi scolastici e nelle successive Indicazioni nazionali. Ha promosso un’intensa attività per lo sviluppo dell’educazione alla salute e l’educazione stradale e la progettazione pluriennale della scuola con progetti come “Giovani ’93” e “Ragazzi 2000”.
A livello internazionale, ha rappresentato il Governo e la scuola italiana in sedi prestigiose come l’UNESCO, l’UNICEF e il Consiglio d’Europa e ha contribuito alla trasformazione del SIESC (Sécrétariat international des enseignats secondaires catholiques) in FEEC (Federazione europea di docenti cristiani).
Grazie a questo sguardo sull’Europa e sul mondo si è sviluppato negli anni il legame tra Luciano Corradini e EIP( Ecole Instrument de Paix), basandosi anche su un profondo legame personale, reso saldo dalla condivisione di una visione della scuola e dell’educazione. Rilevante è stato anche il legame di conoscenza personale con Jacques Mühlethaler, che ha portato anche allo svolgimento di attività di formazione presso il Centre international de formation à l’enseignement des droits de l’homme et de la paix (CIFEDHOP) a Ginevra.
L’opera di Luciano Corradini dimostra come l’educazione sia lo strumento privilegiato per affrontare i problemi sociali e per contribuire alla costruzione di una società migliore, in piena coerenza con gli ideali di pace e democrazia dell’UCIIM e della nostra Associazione.
Un’eredità condivisa per il futuro
L’assegnazione del Prix International “Jacques Mühlethaler” all’UCIIM è il riconoscimento di un percorso coerente e coraggioso. Per oltre ottant’anni, l’associazione ha lavorato per costruire un sistema educativo che non fosse solo un luogo di trasmissione del sapere, ma un crogiolo in cui si forgiano i valori di cittadinanza, dialogo e rispetto per la dignità umana.
La visione di Nosengo di una didattica che forma persone consapevoli, la tenace coerenza di Checcacci nel promuovere la giustizia e la democrazia, e l’impegno di Corradini per una cultura costituzionale, sono tutti esempi concreti di come l’educazione possa essere un potente strumento di pace.
Questo premio, che celebra l’unione di ideali e azione, è un ringraziamento a un’associazione che ha saputo, con dedizione e coerenza, far risplendere questi valori per il bene di tutti.
La motivazione
Prix International “Jacques Mühlethaler” 2025 pour la Paix et les droits de l’homme
all’Associazione UCIIM
Unione Cattolica Italiana Insegnanti, Dirigenti, Educatori, Formatori del sistema educativo di istruzione e di formazione italiano
per il suo impegno storico e attuale nella promozione dell’educazione come strumento di pace, solidarietà e cittadinanza globale. Fin dalla sua fondazione nel 1944 con l’obiettivo di ricostruire la scuola italiana sulle macerie della guerra e delle dittature, UCIIM ha promosso una pedagogia che favorisce il dialogo, l’inclusione e il rispetto per la dignità umana. La sua missione di formazione integrale della persona e l’impegno nella formazione dei docenti ai valori di responsabilità civile realizzano l’ideale di Jacques Muhlethaler, che vedeva nella scuola lo strumento primario per costruire una società più equa e armoniosa e per prevenire i conflitti.
